MANUALE DI GENETICA
Da sabato 21 gennaio Disponibile e-book Manuale di genetica per professioni sanitarie

Ruolo della Pet Therapy nella compliance terapeutica e benessere del bambino indagice sulla percezione del personale infermieristico

Dott.ssa Chiara Pellegrini

 

Lo studio svolto si propone di appurare le considerazioni e le conoscenze degli infermieri e delle famiglie circa l’importanza dell’esecuzione di progetti di Pet Therapy nell’ambito di cura e trattamento dei bambini. Materiali e Metodi: Ricerca osservazionale, sono stati raccolti 211 compilazioni al questionario per il personale infermieristico e 114 per i bambini e relative famiglie. La casistica è stata elaborata con SPSS per associazioni e inferenza, e Microsoft Excel per la statistica descrittiva. I risultati sono stati analizzati con calcolo Odds Ratio, P Value, Intervallo di Confidenza e Z Score. Sono stati realizzati 48 grafici, 8 tabelle di contingenza e una tabella di contingenza riepilogativa dei fenomeni osservati con i dati statisticamente significativi. Analisi e discussione dei Principali Risultati di Interesse Infermieristico: Nell’analisi effettuata è stato dimostrato come la Pet Therapy si sia rivelata come co-terapia riconosciuta a livello generale sia dal personale infermieristico (P.I: 96%), siadai nuclei familiari (N.F: 91%)presi in esame. È stato però riscontrato come essa non risulti ancora diffusa all’interno dei singoli ospedali. Dallo studio è emerso che solo nel 9% degli ambiti lavorativi degli intervistati vengono svolti progetti relativi la Pet Therapy.Le persone intervistate hanno confermato che questa co-terapia potrebbe recare dei benefici non solo al bambino (P.I:90%, NF: 91%) ma anche all’intero contesto famigliare (P.I: 97%, NF: 91%).È stato dimostrato un forte interesse per quanto riguarda la divulgazione negli ospedali dove tale terapia secondaria non è ancora attiva (P.I: 97%), e nei reparti specifici di pediatria o negli ospedali pediatrici dove questa non è ancora presente (P.I: 98%). Altri aspetti importati riscontrati dalle analisi dei questionari dedicati sia agli infermieri, sia ai nuclei familiari, riguardavano l’aspetto del possibile rischio di infezione e pericolo legato alla presenza e interazione da parte del bambino con un animale da Pet Therapy. È inoltre emerso, come il 60% dei genitori o caregiver intervistatinon manifesti preoccupazione circa il possibile rischio infettivo zoonotico all’interno degli ospedali, e il 68% all’interno degli istituti comprensivi. Infine, il 69% dei nuclei familiari presi in esame ritengono che non ci siano pericoli riguardo l’interazione del proprio bambino con l’animale impegnato negli I.A.A. Dall’analisi statistica inferenziale è emerso come esista una correlazione tra le persone che definiscono la Pet Therapy come co-terapia e l’apprezzamento da parte del personale infermieristico circa la diffusione di questa (OR= 4,0; P= 0,09).Gli operatori sanitari hanno dimostrato interesse circa la formazione relativa alla gestione e l’identificazione del proprio ruolo nei progetti di terapia dolce con l’animale, in quanto è stata riscontrata una correlazione tra le persone che hanno dichiarato di avere una scarsa formazione e la dimostrazione di interesse verso la possibilità di ricevere formazione (OR= 3,00; P= 0,6). Il giudizio sulla sicurezza risulta essere buono in quanto vi è una forte correlazione tra il giudizio che l’animale non costituisca fonte d’infezione e la considerazione del pet come rischio (OR= 17,68; P Value < 0,0001). Infine, estremamente significativa è stata l’associazione tra le persone che ritengono che la Pet Therapy possa ritenersi benefica per il bambino ricoverato e l’aumento della compliance terapeutica nel paziente non compliante (OR= 21,48; P < 0,0001). Conclusioni: In conclusione, premesso che nessun intervento di terapia secondaria dovrebbe ostacolare la cura della persona malata, dopo aver osservato gli effetti positivi sul paziente, riconducibili alla Pet Therapy, e aver riscontrato una percezione generalmente positiva da parte degli infermieri e caregiver, tale co-terapia è da ritenersi come un’opzione complementare per i pazienti e coadiuvante per gli infermieri, con lo scopo di migliorare la qualità della vita della persona assistita.

 

PER APPROFONDIMENTI

https://www.researchgate.net/publication/346258388_Ruolo_della_Pet_Therapy_nella_compliance_terapeutica_e_benessere_del_bambino_indagice_sulla_percezione_del_personale_infermieristico_1

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